Nutraceutica: alimenti, proprietà e integrazione.

Nutraceutica: definizione e significato

Oggigiorno si sente parlare sempre più spesso di nutraceutica. Si tratta, in effetti, di una scienza che ha conosciuto uno sviluppo notevole solo negli ultimi anni ma che si è ormai già consolidata come disciplina a sé stante. Con il termine nutraceutica si intende l’applicazione delle scienze farmaceutiche e farmacologiche alla scienza della nutrizione. In altre parole, la nutraceutica studia gli alimenti dal punto di vista della loro composizione chimica e associa il loro consumo a effetti terapeutici o di prevenzione nei confronti delle malattie.

L’uomo ha da sempre imparato a riconoscere proprietà benefiche negli alimenti e nelle erbe aromatiche, tanto che oggi la stragrande maggioranza dei farmaci è di origine naturale oppure deriva da modifiche di sostanze naturali. Si può perciò considerare la natura come la principale fonte delle molecole a uso terapeutico. Gli alimenti stessi sono dei sistemi complessi poiché costituiti da una grande moltitudine di composti chimici e non è quindi improbabile che alcuni di questi possano avere proprietà favorevoli alla salute o finanche, dal punto di vista nutraceutico, curative.

In tale ottica dunque questa scienza punta allo studio degli alimenti come veicolo per l’assunzione di sostanze, e alla correlazione tra il consumo di essi (detti alimenti funzionali) e il complessivo effetto benefico nei confronti di una o più specifiche condizioni patologiche o anche in vista della loro prevenzione.

Quali sono considerati “alimenti” nutraceutici?

Uno degli esempi probabilmente più significativi tra gli alimenti dotati di importanti proprietà nutraceutiche è costituito da alcuni tipi di pesce. I pesci azzurri (sgombro, sardine, aringhe) ma anche tonno e salmone sono ricchi di una particolare categoria di grassi detta omega-3, di cui si sente spesso parlare. Questi sono acidi grassi poli-insaturi e rivestono notevole importanza perché sono uno dei principali costituenti della membrana cellulare. Inoltre hanno la capacità di ridurre sia la concentrazione di trigliceridi nel sangue sia i valori di LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo in quanto è il responsabile della formazione di placche aterosclerotiche. Allo stesso tempo favoriscono la produzione di HDL, proteine che rimuovono il colesterolo dal sangue distribuendolo al fegato. La valenza nutraceutica di questi pesci, e soprattutto di alcuni loro derivati come l’olio di fegato di merluzzo, risiede quindi nell’attività di protezione nei confronti dell’apparato circolatorio. Ciò si traduce nella riduzione dei rischi correlati allo sviluppo di patologie cardiovascolari come ipertensione, ictus, infarto e sindrome coronarica. L’importanza terapeutica di questi nutrienti è tale che da qualche tempo vi sono sul mercato medicinali a base di acidi grassi essenziali la cui tariffa è coperta dal Servizio Sanitario Nazionale.

Altri alimenti ricchi di omega-3 sono i semi di lino (e l’olio da essi ricavato), la frutta secca e le uova.
Anche il vino rosso esercita un’azione cardioprotettiva, grazie alla presenza di una grande quantità di polifenoli, dei quali il resveratrolo è il più studiato. Queste sostanze svolgono attività antiossidante e numerosi studi hanno associato la capacità del vino rosso di diminuire l’incidenza di aterosclerosi coronarica, tanto che si parla di “paradosso francese”: con questo termine ci si riferisce al fatto che la Francia è uno dei paesi europei con il minor tasso di mortalità per malattie ischemiche cardiovascolari nonostante il largo consumo di burro e altri grassi animali. Ciò è stato associato al consumo di vino rosso diffuso in tutto il paese.
Anche alcune spezie sono considerate alimenti nutraceutici: lo zafferano per esempio migliora l’umore e favorisce il sonno, oltre a possedere sostanze antiossidanti mentre l’aloe vera Forever e la curcuma è un forte antinfiammatorio capace di alleviare gli stati di dolore anche cronico.
In commercio è oramai facile trovare una grande varietà di integratori contenenti molte sostanze di origine alimentare in forma per esempio di capsule o compresse, il cui consumo può apportare benefici a lungo termine all’organismo o anche curare alcuni stati di malessere. Tra gli alimenti di maggior successo in questo mercato vi è il riso rosso fermentato, che contiene monacolina K, una sostanza molto simile ai farmaci normalmente impiegati nella terapia delle dislipidemie.